martes, 6 de octubre de 2009

Il linguaggio dell’amore


Il linguaggio dell’amore è un linguaggio segreto e la sua espressione più alta è un abbraccio silenzioso.
L’ascolto, l’immagine, la percezione delle cose: è il linguaggio dell’Inconscio. L’insieme delle parole, dei suoni, delle tonalità, dei soffi e dei respiri che si confronta e si fonde con la visualizzazione, che si può ottenere anche ad occhi chiusi, in una visualizzazione più profonda, degli occhi, cechi della vista, ma sobri e recettivi del gusto, del tatto, dell’odore delle cose. Il linguaggio dell’inconscio è lo stesso dell’amore, dell’amore carnale e di quello spirituale, è il linguaggio del paradiso perduto di Milton Erickson, un paradiso così vicino, che è dentro di noi e allo stesso tempo così inafferrabile e lontano, perché troppo a portata di mano.
E noi ci spaventiamo per le cose semplici, ne dubitiamo, e mentre le valutiamo con la ragione le lasciamo volar via come un aquilone. Cerchiamo parole difficili, immagini complesse, sensazioni incomprensibili per esprimere quello che è gia codificato e chiaro, in un linguaggio semplice come quello di un bambino che non ha parole chiave per essere compreso. Ma solo sguardi, emozioni e carezza. E’ uno scrigno aperto che mostra le sue gioie, ma per noi è troppo semplice valutare che tutto sia li a portata di mano ed alla luce del sole, e pensiamo che siano falsità, ed allora la bellezza e la verità la cerchiamo nell’incomprensibile e nell’ignoto. Le cerchiamo nel profondo di un io, prigioniero della sua solitudine, del non darsi per paura di dare.
Ed in ultima analisi nel mai poter ricevere.

Roberto Musil

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